mercoledì 15 giugno 2016

I 50 dischi italiani imperdibili... prima parte

Da oggi e per cinque settimane vi proponiamo un elenco, stilato da Fabrizio Bordone (collaboratore musicale del quotidiano online www.laspeziaoggi.it), dei 50 dischi italiani imperdibili. 



Non si tratta di una classifica e per ogni artista viene proposto un solo album anche se magari ne meriterebbe di ulteriori. In questo elenco, diviso in cinque parti, mancano nomi importanti che, giocoforza, sono stati esclusi per motivi di spazio.

1) Fabrizio De Andrè: Volume I
Per il grande cantautore-poeta genovese, l’ardua scelta cade su questo album che contiene alcune perle assolute del calibro di “Via Del Campo”, autobiografico racconto del suo amore per una prostituta, “Bocca Di Rosa”, sullo stesso tema ma ironica e popolare, “Carlo Martello” e “Preghiera In Gennaio”. Capolavoro.

2) Lucio Dalla: Lucio Dalla
Questo disco omonimo è il primo dove il compianto Lucio scrisse i testi da solo ed è una specie di debutto, in questo senso. Al suo interno, canzoni formidabili come “Anna e Marco”, “L’Ultima Luna”, “L’Anno Che Verrà”, “Stella Di Mare”, “Cosa Sarà”, quest’ultima con Francesco De Gregori.

 3) Mina: Oggi Ti Amo Di Più.
Parlando della Regina assoluta della canzone italiana, interprete di decine di classici immortali, la scelta non poteva che ricadere su una delle numerose raccolte di successi: Questo album ne contiene diversi, non necessitano commento: “Grande Grande Grande”, “L’Importante è Finire”, “E Se Domani”, “Amor Mio”, “Io E Te Da Soli”, “Il Cielo In Una Stanza” ed altri ancora.

4) Pino Daniele: Nero a Metà.
 Il disco della consacrazione definitiva per il fuoriclasse partenopeo del blues mediterraneo. Il titolo dell’album parla in modo chiaro dell’anima di questo gigante della storia musicale del nostro Paese. Qui troviamo la delicata, splendida, “Quanno Chiove”, l’esplicita “A Me Me Piace ‘o Blues”, “Nun Me Scoccià”, “Musica Musica” e “I Say I’ Sto ccà”.

5) Franco Battiato: La Voce Del Padrone
Della vasta discografia del maestro siciliano, esclusi i primi lavori sperimentali che meriterebbero un capitolo a sè stante, questo disco è quello della popolarità e contiene anche qui dei classici assoluti della nostra musica come: “Bandiera Bianca”, “Cuccurucucu’”, “Centro Di Gravità Permanente”, “Summer On A Solitary Beach”.

 6) Paolo Conte: Un Gelato Al Limon.
L’avvocato piemontese ha una rilevanza notevole nel panorama musicale italiano avendo firmato brani storici per sè e soprattutto per altri grandi artisti. Questo album è forse il più significativo anche se la scelta non è affatto semplice. Vi troviamo dei classici come “Bartali”, “Sudamerica”, quest’ultima conosciuta nella versione di Jannacci e “Gelato Al Limon”, portata al successo dalla coppia Dalla/De Gregori.

7) Mia Martini: Rapsodia.
 Una raccolta che racchiude il meglio di questa immensa interprete dalla vita tormentata ed infelice. Non c’è tutto ma i capolavori non mancano, a partire da “Minuetto” per passare a “Piccolo Uomo”, “Almeno Tu Nell’Universo” e poi ancora “La Nevicata Del ‘56”, “Donna Sola”, “Cumm’è” , “E Non Finisce Mica Il Cielo”. Fondamentale per conoscere la grande Mimì.

8) Giorgio Gaber: Far Finta Di Essere Sani. 
Lo spirito libero di un libero pensatore che ha sempre privilegiato i testi alla musica. Graffiante, ironico, provocatorio e soprattutto che offre spunti per riflettere, questo è stato Giorgio Gaber. In questo doppio disco, alcuni brani significativi come il capolavoro “La Libertà”, la surreale “Lo Shampoo”, la title-track “Far Finta Di Essere Sani” e tanti altri gioielli poco conosciuti come “La Marcia Dei Colitici”.

 9) Rino Gaetano: Nuntereggaepiù.
 Un cantautore atipico, superficialmente considerato quando era in vita ed esaltato, come spesso succede, dopo la precoce tragica scomparsa. I suoi messaggi erano affidati al non-sense, a giochi di parole, ad una sfrontata ironia. Pochi album dovuti alla breve vita, in questo c’è l’invettiva maxima che dà il titolo al disco dove Rino cita un elenco interminabile di personaggi famosi e di concetti vari ritenuti insopportabili. Oltre al brano omonimo, anche la popolare e sanremese “Gianna” e “E Cantava Le Canzoni”.

10) Lucio Battisti: Emozioni. 
Un altro interprete per il quale dover scegliere un solo album rappresenta un sacrilegio. Dovendo sacrificare tanto ben di Dio, con “Emozioni” si va sul sicuro dal momento che contiene dodici brani che meritano tutti  la menzione. Per capirci, abbiamo “Emozioni”, “Fiori Rosa Fiori Di Pesco”, “Mi Ritorni In Mente”, “Non è Francesca”, “Anna”, “Acqua Azzurra Acqua Chiara”, “Io vivrò (Senza te)”, “Dieci Ragazze”, “7.40”, “Il Tempo Di Morire”, “Era”e “Dolce Di Giorno”.


Questa è solo la prima parte e già comprende dei mostri sacri; per fortuna, la musica italiana è talmente ricca di talenti che nei prossimi articoli ci sarà da sbizzarrirsi.

(Fabrizio Bordone)




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