giovedì 14 aprile 2016

14 aprile 1980, muore Gianni Rodari

Il 14 aprile del 1980 moriva a Roma lo scrittore Gianni Rodari: nativo di Omegna (sul Lago d'Orta), non aveva ancora 60 anni. Giornalista, pedagogista, poeta e politicamente impegnato, Rodari è stato soprattutto uno scrittore per bambini e ragazzi, ma che ha ancora molto da insegnare anche agli adulti.
Tradotto in moltissime lingue, amante dei giochi di parole, vincitore del prestigioso Premio Hans Christian Andersen, Gianni Rodari ha scritto moltissimi libri di poesie e racconti, cimentandosi anche con i romanzi. 



Tra questi ultimi, ricordiamo "Piccoli vagabondi": unica sua opera realistica, racconta l'Italia del secondo dopoguerra (siamo nei primi anni Cinquanta e lo si evince dal racconto dell'alluvione del Polesine, del 1951) . I "piccoli vagabondi" del titolo sono dei bambini costretti ad abbandonare le famiglie e la loro casa per girare l'Italia chiedendo l'elemosina. I protagonisti del libro, durante il lungo viaggio attraverso la povertà e la voglia di rinascita del Paese, completeranno il loro percorso di formazione.  

Attraverso il gioco, le opere di Rodari insegnano anche la grammatica. "Il libro degli errori" ne è uno splendido esempio.

Como nel comò


Una volta un accento
per distrazione cascò
sulla città di Como
mutandola in comò.

Figuratevi i cittadini
Comaschi, poveretti:
detto e fatto si trovarono
rinchiusi nei cassetti.

Per fortuna uno scolaro
rilesse il componimento
e liberò i prigionieri
cancellando l'accento.

Ora ai giardini pubblici
han dedicato un busto
"A colui che sa mettere
gli accenti al posto giusto."


(Como nel comò, Gianni Rodari)


(Articolo di Claudia Bertanza)

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