martedì 24 novembre 2015

Tv Revival: Quelli della notte e Indietro Tutta (2)

Nell’articolo della settimana scorsa abbiamo analizzato quello che ha rappresentato il programma TV di ArboreQuelli della Notte”, uno dei più grandi successi d’ascolto della Rai (Tv Revival: Quelli della notte e Indietro Tutta).



Avevamo visto come un semplice show televisivo possa entrare nella vita delle persone, grazie a poche regole strategicamente vincenti. Quella fonte inesauribile di genialità, insita nello showman-conduttore-dj-musicista foggiano, pochi anni dopo, siamo nel dicembre ’87, produce un altro successo clamoroso, “Indietro Tutta”. La peculiarità del programma è quella di mettere alla berlina un certo tipo di televisione fatto di ostentazione del corpo femminile, di elargizioni di denaro sottoforma di quiz di basso livello e di un generale vulnus culturale imperante. La prima puntata si apre con una sigla orecchiabile e divenuta famosa, “Si la vita è tutto un quiz” che riassume in pieno la filosofia dello show: “Si la vita è tutt’un quiz e noi giochiamo e rigiochiamo…perché è col quiz che ci danno i milioni, evviva le televisioni…tu nella vita comandi fino a quando hai stretto in mano il tuo telecomando…”. 
L’interno dello studio è formato da una sorta di plancia da dove il regista Renzo Arbore detta i tempi vestito da comandante e perlopiù improvvisando, il bravo-presentatore è il lanciatissimo Nino Frassica che mette in campo il proprio repertorio di strafalcioni grammaticali. Ai lati, su scranni che ricordano l’aula parlamentare, perfettamente suddiviso, il pubblico del Nord ed il pubblico del Sud, altro aspetto fondamentale dello spettacolo. Questa suddivisione, conoscendo la sagacia di Arbore, non è casuale, infatti, in quel periodo si sta espandendo la Lega Lombarda che per il momento assurge ancora a fenomeno locale e folkloristico con gli slogan contro gli immigrati meridionali visti come sgraditi invasori delle terre padane. In questo contesto, si dovrebbe svolgere uno strampalato gioco a premi ma le gag, le intrusioni, le interruzioni ed improbabili balletti sono all’ordine del giorno. Per stabilire la domanda da formulare, viene fatta girare un’artigianale Ruota della Fortuna che corrisponde ad un numero, il buon Frassica legge la relativa domanda e al termine della stessa, c’è sempre un P.S. che fa intervenire in diretta la Polizia in un indimenticabile siparietto: “Volante uno a volante due” creando uno dei numerosi tormentoni insieme a quello del Prof. Pisapia al termine della telefonata con Arbore: “Chiamo io o chiama lei?”. Ed è proprio questa la formula magica, ripetere pedissequamente delle frasi per renderle automatiche e farle diventare di uso quotidiano. Come tutte le trasmissioni che si rispettino, “Indietro Tutta” ha il proprio sponsor, introdotto in pompa magna dal bravo-presentatore, irrompe in sala il balletto finto-brasiliano del Cacao Meravigliao.



 Per ironizzare sulle nudità femminili dilaganti in tv in quel periodo, ecco un gruppo di ballerine vestite da gallina, per rimarcare l’inutilità dei loro cervelli, “Le Ragazze Coccodè” con la canzone dell’inesistente prodotto di origine carioca. Potenza della televisione, si assiste, nel giro di pochi giorni, ad un fenomeno incredibile, ossia massaie e molte persone anziane che cercano di acquistare il Cacao Meravigliao in negozi e supermercati persino nominando le tre versioni, Delicasao, Spregiudicao e Depressao. Da notare, che per anni, dopo la venuta in Italia del calciatore Falcao alla Roma, tutto ciò che si intendeva brasiliano doveva per forza finire in “ao”. Se Arbore è la mente, Frassica è il braccio e si cala perfettamente nella parte in simbiosi con il suo scopritore. Da ricordare quando legge le lettere dal pubblico a casa che terminano con “saluti a questo, saluti a quell’altro e insulti per il notaio” oppure quando cita: “e chi poteva schivere queste cose, Leopardo Leopardi? Giovanni Pascoli Piceno?”. Altro personaggio incredibile, Mario Marenco nella parte di Riccardino, ragazzo cresciutello che insegue le Coccodè insidiandole. Memorabile quella puntata con il grande Massimo Troisi che venne convinto di non essere sé stesso bensì l’attore Rossano Brazzi con un divertito Arbore che lo incalzava fino a farlo capitolare. Un altro dei giochi in scaletta, è il “Che sta pensando quest’uomo quiz” con la presenza di un pensatore ed il pubblico che telefona per indovinare. Anche qui, troviamo un tormentone, ovvero il telespettatore che dopo aver sbagliato la risposta esclama : “mannaggia alla sbomballata, sderenata, sbullonata…”. Indietro Tutta durò ben 65 puntate, questa è la cifra del successo e fu la consacrazione definitiva per Renzo Arbore che da quel momento in poi cominciò a dedicarsi esclusivamente alla passione principale, la musica. E con la musica della sigla finale, con i doppi sensi in stile Arboriano, resta il rimpianto per la bella televisione che fu.

Vengo dopo il tiggì...


Articolo di Fabrizio Bordone: originale su www.laspeziaoggi.it

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